Monte Pence (2832 m) e Pelvo Chiausis (2742 m) da S. Anna di Bellino

  • Località di partenza: S. Anna di Bellino (CN)
  • Quota di partenza: 1852 m
  • Dislivello: 1200 m
  • Tempo di percorrenza. 6h30′ a/r
  • Difficoltà: EE – F (la breve crestina per il Pelvo Chiausis)

Accesso: Da Costigliole Saluzzo si risale la Valle Varaita fino all’abitato di Casteldelfino. A monte del paese, nei pressi del Museo en plein air di arte sacra “Santi del popolo”, si prende a sinistra la deviazione per Bellino. Si lasciano alle spalle alcune graziose borgate (Chiesa, Pleynè, Celle) raggiungendo dopo qualche chilometro Chiazale (1710 m). Si prosegue ancora per circa due chilometri per arrivare all’ultima borgata della valle, Sant’Anna di Bellino. Si posa l’auto nel parcheggio presso la Chiesa.

Si risale la carrozzabile fino ad uno slargo (m. 1852 – Fontanafredda) per prendere  una sterrata a sinistra (cartelli) che con una serie di tornanti risale il vallone Traversagn. In  questa prima parte del percorso rimangono tracce del vecchio sentiero che consentono di tagliare qualche curva.   Si prosegue con un lungo traverso che  arriva a lambire la bastionata rocciosa di Rocca Vuorze, una sorta di muraglia che blocca il vallone. Si prosegue ancora con ampi tornanti sotto i ripidi versanti dei monti Pence e Gabel, per giungere sul bellissimo Piano di Traversagn. La sterrata risale con modesta pendenza il centro del vallone caratterizzato da numerose grange (arberc), lambisce una bella croce in legno ed arriva nei pressi di un ponticello (m. 2335). Qui si lascia il tratturo per una traccia sulla destra, poco  visibile, che passa nei pressi delle grange Prà Carlevars per raggiungere alcuni ruderi. Ora il sentiero molto evidente piega a destra e risale alla soprastante spianata, dove devia  a sudovest, superando un successivo breve pendio, un piccolo ripiano, per continuare a salire alla base del Pelvo Chiausis. La mulattiera, di chiara fattura militare, devia ora in direzione nord-ovest, rimontando con una serie di tornanti il ripido pendio per raggiungere infine il Colletto di Chiausis (m. 2690, 2h 15’).  

Pelvo Chiausis (2742 m)

Con una breve deviazione è possibile raggiungere il Pelvo. Si rimonta a destra la traccia in direzione della stretta crestina sommitale. Seguendo il sentiero si aggira con un tratto in discesa la cima portandosi sul versante nord, quindi una buona ma ripida traccia ci porta all’ultimo breve  tratto roccioso di cresta, facile, ma piuttosto esposto che conduce alla croce di vetta del Pelvo di Chiausis (2742 m)

In cima al Pelvo

Monte Pence (2832 m)

Per il Monte Pence si torna quindi al colletto Chiausis, proseguendo in leggera discesa in un ampia conca in cui si incontrano i resti di  postazioni militari del Vallo Alpino. Raggiunta la prima casermetta, si abbandona il sentiero principale che prosegue in direzione del Colletto Balma, per seguire la diramazione di destra, che attraversa l’intera conca, passando  al di sopra di resti di casermette militari, su un sentiero sorretto a tratti da muretti ancora ben conservati. Dopo un lungo traverso  si rimonta un faticoso ed esposto pendio con strette svolte aggirando alcuni contrafforti a levante del Monte Gabel. Si procede quindi su un’aerea e piatta cengia e successivamente si riprende a salire con stretti tornanti piuttosto esposti (ricchi di stelle alpine) per passare nei pressi di un riparo costruito nella roccia. Si perviene infine alla base di un gradino roccioso, sul quale su un basamento in pietrame, è presente una bella croce metallica.

Lo sguardo spazia a 360° sulla valle. Partendo da nord e procedendo in senso orario si scorgono: Mongioia e Salza, Rocca Senghi, Monte Ferra, la catena del Viso dalla Gastaldi a Punta delle Guglie, Il  Pelvo d’Elva, Rocca la Marchisa, il Faraut, Monte Bellino, Brec e Aiguille de Chambeyron e Monte Maniglia.

Discesa: lungo l’itinerario di salita.

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