Ferrata della Rucèia

  • Località di partenza: Condove (TO – Valle di Susa) – area attrezzata del parco del Gravio.
  • Quota di partenza: 376 m
  • Dislivello: 140 m
  • Tempo di percorrenza: 1 h 15′ (la ferrata) h. 0,15′ (il ritorno)
  • Difficoltà: AD (abbastanza difficile)

Breve via ferrata nella media Valle Susa, dedicata a due celebri condovesi del mondo dell’arrampicata: Gian Carlo Grassi, scomparso il I aprile 1991 e  Diego Cordola, che perse la vita il 10 aprile 1994 insieme a due compagni di cordata in un incidente sulla Grande Hoche. L’esposizione a Sud, ne permette l’accessibilità durante tutto l’anno, salvo in caso di abbondanti nevicate.

Accesso: Si procede sulla SS 25 Torino-Susa fino all’abitato di Condove, che si supera seguendo le indicazioni “area attrezzata”. Si attraversa il ponte sul torrente Gravio per posteggiare a destra, in prossimità del Parco Avventura Gravio (domenica a pagamento).

Si costeggia a sinistra la recinzione dell’area attrezzata giungendo in 10 minuti all’attacco della via ferrata. E’ costituita da 4 blocchi di gneiss granitoide di colore rossastro, di cui il primo più impegnativo, risale una parete verticale, portandosi leggermente a sinistra, sfruttando alcune staffe ancorate alla roccia, supera un breve strapiombo e si porta su una placca inclinata.

Mediante un breve tratto di sentiero si raccorda alla successiva placca.

Si risale una parete verticale che in breve arriva ad un terrazzino, oltrepassa un tratto in diagonale verso sinistra, con l’ausilio di un’abbondante staffatura e raggiungere un altro sentiero di raccordo che porta al terzo settore. Si rimonta una parete verticale su masso, quindi un traverso a sinistra, che ci porta su una cengia ai piedi di Perabrun-a, dove sono presenti alcune vie di arrampicata di varia difficoltà (fino al settimo grado) e dove la ferrata si chiude risalendo sulla parete di sinistra la linea di due piccoli diedri e una placca verticale che conduce alla cima.

Buona panoramica sulla media Valle Susa. Il ritorno all’area attrezzata può seguire due diversi itinerari con sentiero ben segnato nel bosco:  a sinistra (verso di salita) si può scendere in 20 minuti per il sentiero “’i puisiat” e a destra (leggermente più breve: 15 minuti) per il sentiero “’i bassin”. Entrambi riportano al parcheggio situato nei pressi dell’area del Gravio.

Il 1° aprile del 1991 il mondo dell’alpinismo perdeva il fortissimo Gian Carlo Grassi. Esponente di spicco della scuola piemontese e del “Nuovo Mattino”, era nato nel 1946 a Condove ed era Guida Alpina. Da non sottovalutare, accanto alla professione di guida alpina, espressa ai massimi livelli, l’intensa attività di scrittore di montagna con articoli per le riviste specifiche sui vari temi della montagna, guide e monografie alpinistiche, volumi….

Gian Carlo Grassi

Grassi è stato uno dei massimi protagonisti dell’alpinismo moderno italiano ed europeo; più di ottocento vie aperte sulle strutture rocciose di fondovalle, più di trecento in alta montagna (cinquanta prime ascensioni solo nel gruppo del Monte Bianco), novecento cascate di ghiaccio che andava a cercare nei colouir più improbabili, sulle cascate più effimere, nelle Alpi e in tutto il mondo.  Una impresa su tutte: L’Ypercolouir alle Grandes Jorasses, aperta con Gianni Comino nel 1978.

A quarantaquattro anni, ancora nel pieno della sua attività alpinistica, Grassi perde la vita dopo aver salito una cascata di ghiaccio sul Monte Bove, nei Monti Sibillini, per il distacco di una cornice di neve.

 

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