- Località di partenza: Olivetta S. Michele
- Quota di partenza: 292 m
- Dislivello: 1140 m
- Tempo di percorrenza. 5h30′ (a/r)
- Difficoltà: E
Accesso: Da Borgo S. Dalmazzo si risale tutta la Valle Vermenagna, si attraversa il traforo di Tenda, per discendere in Valle Roya in direzione XX miglia. Oltre Breil-sur-Roya, prima di raggiungere l’abitato di S. Michele si svolta a destra per Olivetta, dove è possibile lasciare l’auto nel parcheggio al centro del paese, nei pressi del Municipio.
Descrizione: dal centro del paese si prosegue fino all’estremità occidentale della piazza, seguendo quindi sulla sinistra una stradina in discesa. Si imbocca a destra via Torre, per raggiungere un sottostante posteggio asfaltato. Si procede ora a destra su via Ponte Roncone (seguendo le tracce bianco e rosse) lungo una via in cemento che attraversa la Borgata Torre. Oltrepassate le ultime case, si prosegue su una mulattiera per lasciarla, per una traccia poco evidente a sinistra (ma ben segnalata), che scende per attraversare poco dopo, il torrente Bevera sul ponte Roncone. Oltre il ponte si lascia una traccia a sinistra, per proseguire diritto su un sentiero ripido con fondo lastricato (segnavia 9 – tacche bianco e rosse), che supera successivamente un rio e continua con stretti tornanti fino a raggiungere cima Rovere (m. 683 – 1h e 20 minuti da Olivetta – ripetitore passivo per le telecomunicazioni). La traccia sempre evidente, prosegue più dolcemente nella valletta del Rio Giaurusso, tagliando le pendici orientali della Testa di Cuore. Si continua seguendo le tacche attraverso fasce abbandonate, per pervenire dopo una breve rampa, soggetta ad essere invasa da acqua di ruscellamento, ad un’ampia pista sterrata e di seguito ad un bivio segnalato. Procedendo sulla strada si va in direzione della nostra cima, mentre deviando a sinistra in un centinaio di metri si arriva al Rifugio Patrick Gambino (m. 1015 – 2 ore da Olivetta). Il ricovero di proprietà del CAI di Ventimiglia, non è gestito. E’ stato inaugurato il 29 agosto 1980 ed è dedicato alla memoria dell’alpinista monegasco Patrick Gambino, caduto nel gennaio 1980 sulla parete N del Cervino. E’ una costruzione in muratura ad un solo piano e solaio, con tetto in onduline rossa. Dispone di 16 posti letto con riscaldamento a legno e uso cucina. Su una fascia laterale nel bosco di larici ed abeti è presente una sorgente d’acqua purissima (Fonte Gerri).
Continuando sulla pista sterrata, lasciamo a destra un sentiero (indicazioni passo Treittore) per proseguire con ampi tornanti. Al bivio successivo lasciamo ancora a destra un altra traccia, per tagliare a sinistra in diagonale il versante nord della nostra cima e raggiungere lo spartiacque. Di qui si segue a destra sull’ampia traccia in salita tra caserme in rovina, per rivolgersi ancora a destra e guadagnare la vetta seguendo la brulla cresta sud. La nostra montagna è una cima bifida, con una prima croce di dimensioni più modeste situata in territorio italiano, mentre una seconda, a confine con la Francia, è posizionata su di un enorme basamento di pietra e cemento, sul cui lato francese, una targa ricorda il grande alpinista Patrick Berhault (19 luglio 1957 – 28 Aprile 2004).
Il Grammondo (m. 1378) è l’ultima vetta di un certo rilievo sulla cresta di frontiera che digrada verso il mare ed offre un panorama di prim’ordine con ad Est, Ventimiglia e la foce del fiume Roya, a Sud, Mentone e Castellar, Mont Agel e Sainte-Agnès, ad Ovest, Mont Razet ed, a Nord, ancora il fiume Roya, Piena, Breil e Fanghetto fino a tutto l’arco delle Alpi Marittime.

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