- Località di partenza: Caprie (TO – Valle di Susa)
- Quota di partenza: 365 m
- Dislivello: 350 m circa
- Tempo di percorrenza. 2 h. 30′
- Difficoltà: AD
Accesso: Raggiungere l’ abitato di Caprie, lungo la SS. 25 da Torino, oppure lungo l’autostrada A32 con uscita Almese. Parcheggiare nell’apposito parcheggio che si trova sulla strada per Novaretto (pannelli indicatori).
La via ferrata si sviluppa su serpentinite scura, molto dura e lavorata, ricca di concrezioni, buchi, vasche e sculture, sulle pareti rocciose che sovrastano il paese. Il percorso e’ diviso in due settori distinti collegati da un sentiero. Il settore “ Anticaprie” più facile, delicato solo in caso di roccia bagnata, dispone di una via di fuga indipendente, il settore “Trapezio di Magia” itinerario di media difficoltà, dove troviamo un ponte tibetano su due funi, lungo 25 m. (panoramico ma piuttosto impegnativo) evitabile per una variante appositamente attrezzata.
Da Via Colomba si arriva (segnalazioni) al pannello informativo della ferrata. Si procede a destra del pannello, nel bosco su traccia principale, lasciando un indicazione fuorviante per Campambiardo, per arrivare al vero bivio (segnalazioni) dove si lascia il sentiero principale (da dove torneremo) per prendere a sinistra e raggiungere in breve l’attacco dell’itinerario attrezzato (10 min. dall’ auto).
Si parte nel bosco, risalendo una ripida rampa (abbastanza fisica, nelle trazioni sul cavo), che in breve diventa aerea, sul lato sinistro al di sopra della falesia per arrampicata, quindi una placca appoggiata, proseguendo poi su una cengia fino ad un pulpito (presente una sosta di calata), per superare n primo muretto, sfruttando i gradini e gli appoggi presenti sulla roccia.
Quindi si risalgono a sinistra altri muretti abbastanza abbattuti seguendo il filo dello spigolo fino a raggiungere, con una cengia, un inconfondibile masso che sporge (Pera d’Abuc – altare sacrificale). Splendida è la vista sulla piana e della Sacra di S. Michele sull’opposto versante. Proseguire su cengia fino a sbucare sulla sommità della parete dove c’è la possibilità di scendere per comodo sentiero in breve alla partenza (prima via di fuga).
Per la seconda parte del tracciato si segue il camminamento in salita (cartello) seguendo i bolli rossi. La prima rampa ascendente, richiede di sfruttare le maniglie e gli appoggi della roccia, in alcuni casi molto consumati e lisciati dai numerosi passaggi.

La prima rampa della placca delle Malizie
Quindi alcuni gradini portano ad un traverso a sinistra, aereo, per risalire nuovamente ad un tratto in cresta e successivamente ad una serie di muretti e ad un tratto strapiombante che termina ad un piccolo traverso a destra alla base di una placca (impegnativo).
Si e’ giunti così nei pressi del ponte, che si raggiunge superando a destra una breve salita in parete su gradini in ferro. Per evitarlo, è possibile discendere una rampa attrezzata per ricongiungersi alla ferrata oltre il ponte, alla base di un muretto. Superatolo, si risale infine una bellissima placca rossa, molto appoggiata, per toccare e scavalcare il piccolo pulpito della vetta ed uscire dalla ferrata.
Rientro: Per la discesa si continua a destra nel bosco di latifoglie e con un ampio semicerchio in direzione est, poi sud, si perviene alla vecchia mulattiera fra Caprie e Campambiardo, giungendo quindi presso il cartello di attacco della ferrata, da dove si segue a ritroso il percorso per tornare all’auto.