- Località di partenza: Camoglieres, Macra
- Quota di partenza: 980 m
- Dislivello: 340 m (di ferrata 270 m)
- Tempo di percorrenza 2 h 45′ (via ferrata) – 4o’ il ritorno su sentiero
- Difficoltà: D+
Accesso stradale: da Dronero si risale la Valle Maira sulla Strada Provinciale 422, si transita in S. Damiano, quindi si supera la piccola frazione di Lottulo, e dopo 3 chilometri si raggiunge sulla destra una stretta e ripida strada che risale agli ampi terrazzamenti prativi dove è situata la borgata di Camoglieres (Frazione di Macra).
La ferrata di Camoglieres è stata inaugurata nel 2006, diventando ben presto una classica del genere nelle valli cuneesi. I tratti più arcigni sono costituiti dal primo e dall’ultimo risalto, che oppongono tratti strapiombanti assai impegnativi sia sul piano fisico che su quello psicologico (consigliabile, per chi è alle prime armi, un rinvio lungo sull’anello di servizio dell’imbragatura per sospendersi al bisogno).
Posteggiata l’auto, si segue la strada fino alla fine dell’asfalto, da dove si imbocca sulla destra (fontana) un sentiero incassato (indicazione su paline e bollini gialli) che in 10′ ci conduce sotto il primo risalto roccioso (D). Lo si risale arrivando alla prima balza più impegnativa, lunga circa 50 mt. con un tratto strapiombante (D), che porta in prossimità di una pianta aggrappata alla roccia, da dove parte un sentiero al termine del quale raggiungiamo la II balza e la prima via di fuga (l’unica che scende sulla sinistra della ferrata). Questa parete sempre impegnativa, molto verticale con strapiombi non difficili, risale alla base di un gendarme, da dove superato un masso e seguita un spalla erbosa, arriviamo alla base della III balza. La ferrata che si presenta ancora molto aerea, con alcuni brevi strapiombi che tirano di braccia, ci porta su una panoramica dorsale erbosa.
Procedendo in direzione monte, intercetta sulla destra un sentiero (segnalato con cartelli) che prima in leggera discesa nella pineta, quindi su una rampa con cavi di assicurazione, porta alla base della IV balza. Si sale alla base di due torrioni, sulla parte relativamente meno impegnativa di tutto il percorso, in quanto non sono mai presenti pareti strapiombianti e che ci permette di raggiungere la minuscola cima del torrione giallo. Si ridiscende dalla parte opposta e si arriva ad un masso da aggirare (sia a destra che a sinistra, cartello indicatore) per raggiungere il ponte tibetano della lunghezza di circa 50 metri, costituito da due cavi per i piedi collegati ogni due metri circa da una traversa, due cavi per le mani e due cavi di assicurazione.
Superato il ponte si riprende a monte il sentiero, che oltrepassato il bivio per la discesa, ci porta sotto la V balza, la più aerea, costituita da una prima parete ripida con traverso verso destra, che continua con un muro con due strapiombi molto impegnativi (anche per la stanchezza accumulata, D+). Usciti dalla balza si continua su una dorsale (bivio, tacche
gialle) che con un sentiero ci conduce alla base della nostra cima dove troviamo ancora un bivio (indicazione per il Vallone di Dragonetto). Lasciato a destra, il sentiero che prenderemo per il ritorno a Camoglieres, risaliamo il ripido sentiero che ci conduce sulla Crocetta Soprana (m. 1320).
Ritorno: Alla palina alla base della Cima, si segue a sinistra il sentiero di discesa (tacche gialle) a tratti piuttosto impervio ed esposto (ma protetto da tre cablaggi con cavi di sicurezza) che in 40′ ci riconduce a Camoglieres.