Da Borgo S. Dalmazzo si risale la Valle Stura fino ad Aisone (m. 834), dove si lascia la macchina. Dal parcheggio all’inizio del paese, sotto il Municipio, si avanza in direzione del centro, fino a incrociare una palina che indica sulla destra il sentiero P64b, che si segue su ripidi tornanti, segnalato con abbondanti tacche bianche e rosse. A m. 1o49 si raggiunge i Casali Ciancamentes, in rovina, ormai invasi da una fitta vegetazione, da dove seguendo le indicazioni si prosegue sulla destra con percorso ripido che si inoltra in una gola rocciosa.
Si entra successivamente in una bella faggeta dove a quota m. 1466, si raggiungono i resti dei Ciabot Casalot. Quindi il sentiero sempre ben contrassegnato, si eleva con ampio semicerchio sulla dorsale fino a raggiungere il crinale dove si trova un bivio (m.1585): a sinistra la Testa di Peitagù, il Monte Corso del Cavallo e l’anello per Aisone, mentre a destra le Punte Chiavardine e Demonte.
Si prosegue quindi a sinistra dove oltrepassato il bosco di faggi, si perviene ad una radura, posta in un piccolo avallamento da dove e’ ben visibile la testa di Peitagù. Ci si direziona sulla sinistra seguendo ometti e tacche bianche e rosse, portandosi alla base della testa, dove ci attende una ripida salita.
Dalla Testa di Peitagù, ad ovest sono visibili in lontananza le inconfondibili forme del Corborant e del Becco Alto d’Ischiator, mentre sullo spartiacque tra la Valle Stura e il Vallone secondario dell’Arma si osserva la radura pascoliva del Pra ‘d Giacu e le due cime del Corso del Cavallo. Nella stessa direzione, a circa 300 metri dalla cima, una palina ci indica il sentiero di discesa ad anello su Aisone, che utilizzeremo per il ritorno. Il ns. percorso però, continua ancora per circa un’ora, fino a raggiungere su traccia sempre evidente e senza difficoltà la cima est del Monte Corso del Cavallo.
Per il ritorno ad Aisone si ripercorre a ritroso il percorso fino alla palina del sentiero P64, sul lato destro dello spartiacque. Proprio da questo punto inizia un ripido sentiero tra arbusti e pini.
Il percorso prosegue, segnalato da tacche e paletti in legno con bordature bianco e rosse, attraversa una radura tra larici quindi ad un ometto solitario piegare decisamente a destra (la deviazione e’ poco evidente), per scendere fino alle due borgate di Grangette (m .1457).
Il sentiero scende con decisa pendenza andando a immettersi in un’aspra gola rocciosa, su mulattiera spesso arditamente costruita con pietrame a secco (a metà del percorso, una parte di un paio di metri franato della cengia, richiede qualche cautela per attraversarla). Quindi il sentiero attraversa un bosco perdendo velocemente dislivello, fino ad arrivare ad un bivio abbondantemente segnalato, proseguendo diritto si raggiungerebbero le Borgate di Castellar delle Vigne e quindi Vinadio, mentre scendendo sulla sinistra, verso il fondo valle si arriva in pochi minuti alla Borgata Piron (m. 1028) e successivamente su comoda strada sterrata, ad Aisone.